Cosa sappiamo oggi sull’infezione da COVID-19 in età pediatrica?

Tutte le fasce dell’età evolutiva possono essere colpite, da quella neonatale all’adolescenza, con grande variabilità clinica dello spettro di presentazione. Ma appare comunque un pattern di malattia in cui i bambini positivi presentano di fatto un decorso molto più lieve rispetto alla popolazione adulta: pochissimi i casi gravi e i decessi pediatrici nel mondo, con tempi di guarigione molto rapidi e recupero clinico rapido.

Quindi cosa abbiamo imparato sull’infezione da COVID-19 in età pediatrica? 

Si presenta per lo più in maniera asintomatica o in forme lievi, dopo un’ incubazione di circa 5 giorni (range 2-14 giorni) i sintomi più comuni, quando presenti, sono febbre, debolezza, mal di gola, tosse, dolori muscolari, diarrea, vomito.

Infatti l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel Report Iss-Covid “Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19” evidenzia che “nei bambini l’infezione da SARS-Cov-2 si manifesta con quadri clinici molto meno severi rispetto agli adulti. I bambini hanno, infatti, in generale una buona prognosi e la letalità è decisamente inferiore rispetto all’adulto”.  

Le evidenze scientifiche disponibili, chiarisce l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), indicano che nei pazienti pediatrici l’infezione causata da SARS-CoV-2 si manifesta con un andamento clinico molto più favorevole rispetto all’adulto. 

Perciò vi è consenso unanime, in tutti i più autorevoli studi scientifici, che i soggetti in età pediatrica siano molto spesso asintomatici o scarsamente sintomatici e si stima che abbiano anche una suscettibilità all’infezione molto inferiore rispetto agli adulti, probabilmente a causa di differenze biologiche intrinseche. 

Dato che purtroppo la contagiosità verso gli adulti rimane invariata rimane molto importante non trascurare mai l’igiene delle mani, spiegando al bambino di non portare le mani alla bocca se si sono toccate troppe cose e di non stropicciarsi troppo gli occhi. Per gli adolescenti anche il mantenimento della distanza sociale ed il senso di sicurezza che infonde l’utilizzo della mascherina, spiegando ai ragazzi che protegge sia gli altri sia loro stessi.

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