SCUOLA E DAD: gli effetti della didattica a distanza

La pandemia ha destabilizzato gli equilibri di adulti e bambini, sia per quanto riguarda le modalità di lavoro, sia sul fronte della scuola.

Qual è stato l’impatto della pandemia sulla scuola e sugli alunni? Come sono state gestite le lezioni in DAD? Qual è il livello di preparazione di ragazzi e bambini e quale l’impatto sulla loro sfera psicologica? Un’indagine condotta da Altroconsumo ha fatto emergere diversi punti critici.

Il 40% dei genitori e degli insegnanti è concorde nel dire che la gestione dell’emergenza a inizio anno da parte del sistema scolastico è stata soddisfacente e 3 genitori su 4 sostengono che i propri figli erano felici di tornare fra i banchi.

Per quanto riguarda invece il livello di preparazione degli alunni rientrati a scuola a settembre, secondo l’indagine emergono pareri discordanti:

  • il 19% dei genitori sostiene che i figli siano arrivati preparati all’inizio del nuovo anno scolastico – sebbene nel 2020 il sistema educativo si sia tenuto principalmente a distanza;
  •  il 42% dei docenti è invece in disaccordo e sostiene che il livello di preparazione non sia stato adeguato. 

Nonostante l’opinione degli insegnanti, i genitori rimangono ottimisti anche sulle possibilità di recupero di eventuali lacune: secondo il 41% di loro, infatti, gli studenti colmeranno le proprie mancanze entro fine anno scolastico.

Tanti gli aspetti critici emersi e primo fra tutti, la didattica a distanza: il 68% degli intervistati la considera un format inefficace rispetto alle lezioni in classe.

Secondo circa la metà dei genitori, questo sistema ha portato a un notevole miglioramento delle competenze tecnologiche dei figli, ma anche a un forte aumento delle ore passate davanti a dispositivi elettronici come pc, tablet o smartphone.

Inoltre, i 3/4 dei genitori è convinto che la pandemia abbia dato vita a un forte impatto anche sulla sfera psicologica dei più piccoli, che sono stati privati di momenti e contesti fondamentali nell’arco della vita.

Alcune ricerche condotte in diversi Paesi europei hanno messo in evidenza un aumento di fenomeni e condizioni, come gli atti di autolesionismo o il disturbo da stress post-traumatico, legati in vario modo all’isolamento. Si è registrato anche una crescita di episodi di cyberbullismo e una diffusa e generalizzata amplificazione dei disturbi del comportamento alimentare (spesso collegati a disturbi della percezione corporea e dell’autostima), come pure degli stati ansiosi e depressivi. Infine, proprio riguardo alla sfera scolastica, sono state anche riportate difficoltà nel risolvere problemi legati ai disturbi specifici dell’apprendimento.

Positivo, invece, il dato sul cambiamento del rapporto fra i genitori e docenti, migliorato secondo il 56% degli intervistati.

Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Post correlati