Sperimentare disagio, ansia e stress può capitare anche da bambini.
Secondo diversi studi epidemiologici internazionali lo stress può colpire spesso nell’età evolutiva: addirittura 2 bambini su 3 possono avere comportamenti negativi legati proprio allo stress.
Sono situazioni sicuramente presenti anche nel nostro Paese.
Tali condizioni possono essere momentanee e rivestire carattere di transitorietà, o –viceversa- essere più durature nel tempo e, quindi, destare più di qualche preoccupazione: in tal caso è certamente utile parlarne con il Pediatra.
I motivi scatenanti possono essere molteplici: pressioni scolastiche, pseudo-amicizie via internet, bullismo, attualmente anche le restrizioni relazionali legate al periodo pandemico che stiamo vivendo…
I fattori scatenanti possono essere molteplici, vanno considerate le caratteristiche soggettive, ossia le capacità del bambino di rispondere a determinate pressioni o richieste, tenendo conto delle sue attitudini personali, della sua emotività e della tendenza a rispondere positivamente o negativamente ai diversi stimoli che per alcuni possono risultare sfidanti, per altri invece possono tradursi in una difficoltà nel mettersi a confronto.
Non sempre è agevole riconoscere i sintomi di ansia e stress in età pediatrica: vi possono essere sintomi fisici quali cefalea o mal di stomaco, ma anche sintomi di natura comportamentale quali umore irritabile o apatico, disturbi del sonno, mancanza di appetito o –al contrario- fame insaziabile.
Quando un figlio è in difficoltà è fondamentale che i genitori sappiano ascoltarlo e parlargli, senza appesantire dal punto di vista emotivo con troppe richieste o domande, in modo che riesca a comunicare il proprio disagio per comprendere chiaramente ciò che sta vivendo, cosa non sempre facile!
È infatti difficile in queste situazioni poter valutare a priori che tipo di risposta comportamentale ne seguirà. In particolare i soggetti più sensibili e timidi che saranno maggiormente in difficoltà se sottoposti a pressioni esagerate.
Si deve cercare di lavorare il più possibile sull’autostima e sulla fiducia, quest’ultima è particolarmente importante: il giudizio degli adulti per un individuo in età evolutiva è rilevante e riuscire a soddisfarne le richieste è un fattore positivo.