PSICOLOGIA E BAMBINI. Le conseguenze psicologiche della pandemia e del lockdown.

Le conseguenze psicologiche legate all’epidemia Covid-19 sono ormai purtroppo già evidenti in molti bambini e adolescenti, a causa dei cambiamenti nella loro vita e della conseguente alterazione dell’equilibrio emotivo. 

L’impatto riscontrato nei più piccoli risente certamente della modalità attraverso cui i genitori hanno vissuto il periodo dei vari lockdown più o meno duri e le loro conseguenze, della gestione dello stress e della risonanza emotiva.

Disturbi del sonno, attacchi d’ansia, aumento dell’irritabilità. Sono i sintomi più frequenti di cui hanno sofferto bimbe, bimbi e adolescenti non solo nel nostro Paese durante l’isolamento a casa per l’emergenza Coronavirus. Lo hanno  evidenziato varie indagini volte a valutare l’impatto psicologico della pandemia Covid-19 nelle famiglie in Italia, tra cui vi è quella promossa dall’Ospedale Gaslini di Genova, in cui emerge che la situazione di isolamento determina una condizione di stress con ripercussioni non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-psichica, sia dei genitori che dei figli. 

Cosa possono fare i genitori in questa situazione?

È utile far comprendere ai bambini che le emozioni sono sempre funzionali e l’ansia è necessaria in questa circostanza, proprio per non sottovalutare il rischio. È importante ascoltare le loro preoccupazioni e rassicurarli sul fatto che sia naturale essere spaventati da queste situazioni.

Durante i periodi di incertezza e cambiamento i piccoli hanno bisogno di sentirsi al sicuro, protetti e amati.  Potrebbero avere difficoltà a capire quello che vedono online, in tv o che sentono da altre persone ed essere vulnerabili sviluppando ansia, stress e tristezza. Fornire loro una spiegazione della situazione eviterà di farli sentire soli nella preoccupazione.  I più piccoli, in particolare, diventano più ansiosi se non percepiscono sincerità da parte dei genitori a cui spetta la responsabilità di proteggerli da una condizione di angoscia. E’ utile e opportuno usare un linguaggio appropriato rispetto alla loro età, osservarne la reazione ed essere sensibili al loro livello di ansia. Si può fare in modo che siano le loro domande a guidare la conversazione così da rendere espliciti i loro dubbi. E’ importante parlare dei professionisti sanitari che stanno lavorando e delle misure di prevenzione utili alla risoluzione della pandemia.

Alcuni bambini sperimentano anche sensazioni di noia e apatia. Queste reazioni sono connesse alla difficoltà di mantenere i diversi ritmi delle attività scolastiche a distanza. Bisogna tenere presente che lo sconvolgimento delle abitudini giornaliere può generare confusione e fatica a seguire le indicazioni. In questo caso rassicurate e spiegate al bambino che è utile adottare questi comportamenti per proteggersi, cercate di dare ai bambini delle attività da fare, come le faccende quotidiane, dando a loro piccole responsabilità da portare a termine a fine giornata.

Come aiutare i propri figli a gestire lo stress?

Si può offrire loro l’opportunità di rilassarsi e giocare, cercando di mantenere invariata la loro routine quotidiana, in particolare prima di andare a dormire. Prima del lockdown, genitori e bambini avevano spesso agende molto fitte di impegni, questo stop forzato può rappresentare una possibilità per condividere momenti significativi insieme.

Infine, è importante riflettere sul fatto che questa esperienza legata alla pandemia del Covid-19 verrà ricordata per tutta la vita dai nostri figli. Se vissuta nel modo più adattivo possibile può renderli più forti e sicuri, sviluppando la consapevolezza che, insieme, è possibile affrontare le conseguenze psicologiche del Covid-19 e vincere questa difficilissima battaglia.

Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Post correlati