SPORT PER BAMBINI: i più consigliati per un corretto sviluppo.

Domani, 6 aprile, è la Giornata Mondiale dello Sport e ci piace sottolineare l’importanza di praticare attività fisica sempre, indipendentemente dall’età.  Il movimento si associa al benessere psico-fisico, all’allegria e alla gioia di vivere con la possibilità di dividere esperienze all’interno di un gruppo spronando l’individuo alla volontà di superare i propri limiti.

Nuoto, judo, karate, calcio, danza, ginnastica artistica, pattinaggio, basket e pallavolo… solo per dirne alcuni: vi è consenso unanime nel raccomandare un’attività fisica quotidiana che assicuri benefici psicologici e prevenga sovrappeso e obesità, sviluppando un buon sviluppo osseo, se possibile sin da piccoli. 

La scelta dello sport deve essere un compromesso tra i desideri del bimbo e quelli dei genitori, per evitare di scegliere tipo di sport e momento di partenza dell’attività stessa tali da, magari dopo qualche mese e in coincidenza dell’arrivo della primavera, far poi desistere i piccoli dal proseguire l’attività sportiva stessa.

In realtà ai bambini nei primi 2 anni di vita dovrebbero essere proposti da parte degli adulti momenti solo di gioco, cioè poco strutturati. Negli anni a seguire e progressivamente i bimbi vanno coinvolti in attività divertenti che lascino spazio alla scoperta, con poche regole e istruzioni semplici, affinando via via le capacità motorie e l’equilibrio, iniziando così sport organizzati, basati dapprima solo sul divertimento e quindi sulla competizione.

Certamente il nuoto, lo sport più amato dalle mamme, è indicato sin   dai primi mesi di vita insieme ai genitori: aiuta la coordinazione e migliora l’orientamento nello spazio (non scordiamoci che il feto è immerso nel liquido amniotico per 9 mesi!), non carica sul sistema muscolare ed osseo, dato che l’acqua toglie l’effetto peso e non si rischiano traumi. 

Altri sport sono più indicati dopo i 4-5 anni, come il ciclismo (stimola autostima ed equilibrio), il pattinaggio (promuove equilibrio e lo stare insieme), il gioco del pallone, pallacanestro e pallavolo (sono sport di squadra, migliorano la funzione respiratoria e promuovono lo sviluppo dello spirito di squadra). Judo e karate, ad esempio, richiedono coordinazione motoria e forza, che si sviluppano verso i 7-8 anni, utili per i bimbi più timidi (danno fiducia nelle proprie capacità), ma anche per più vivaci (aiutano a controllare la propria aggressività).

Diverso il discorso per tennis e scherma, sport asimmetrici, poiché fanno lavorare in modo diverso alcune parti del corpo, in particolare maggiormente uno degli arti superiori. In tal casi meglio iniziare dagli 8-9 anni, età in cui si può anche più sviluppare concentrazione e disciplina. 

Nel caso di bimbi in sovrappeso, nei quali l’obiettivo principale è perdere grasso, si cercherà di garantire un maggior dispendio energetico; sono, perciò, da preferire gli sport a sforzo prolungato e di resistenza.

In ogni caso praticare regolarmente uno sport favorisce la crescita armonica del corpo e lo sviluppo della mente e della personalità, è un’occasione di crescita psicofisica con valori importanti, sia di collettività quali il vivere in gruppo, sia individuali quali il confrontarsi e misurarsi con le proprie abilità.

Sia gli sport di squadra, che insegnano a vivere in gruppo, sia gli sport individuali, che privilegiano il senso di capacità singola, sono uno stimolo utile per lo sviluppo psicofisico del soggetto, ed alcuni sono più adatti di altri nel favorire determinate attitudini. 

Anche dal punto di vista fisico non esiste uno sport più indicato di un altro: tutte le diverse attività sportive possono essere praticate con successo e soddisfazione; la cosa fondamentale è che il piccolo si diverta!!

Potendo risulta molto utile praticare più discipline sportive, per stimolare al meglio l’apprendimento delle regole, sviluppando le potenzialità fisiche e psicologiche del bambino.

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